12 Giugno 2016

Wanted…Uomo ricercato

Jacopo Piampiani

Oggi mentre mettevo in ordine casa, mi è capitato un poster di quando ero bambino, uno di quelli che andava di moda negli anni ’80-’90, di “ricercato”, come quelli del Far West, non ho potuto che sorridere a tale foto. Era un poster realizzato al Luna Park di Tirrenia dove i miei genitori erano soliti portarmi la sera d’estate dopo che li avevo pregati fino alla nausea. Quanti bei ricordi…

Tenendo tra le mani questo cimelio, non ho potuto fare a meno di notare che già nell’“estate dell”89″ ero un “ricercato”, oggi che siamo nel 2016 continuo a esserlo… Sono un “uomo ricercato”...

Alcuni giorni fa la Presidente della Camera Laura Boldrini a una radio privata diceva che nella campagna contro il femminicidio “manca la voce degli uomini che come noi sono inorriditi da quello che sta succedendo. La cosa è diventata di proporzioni insopportabili, quattro donne uccise in pochi giorni”. “Non possiamo stare a guardare, tutti dobbiamo esercire le nostre responsabilità”. “La violenza sulle donne è un problema degli uomini che non riescono a vivere una relazione paritaria. Quando vogliono chiuderla ricorrono alla violenza”.

Facendo parte della categoria degli uomini “ricercati” per prendere parola, mi sento in diritto e dovere di farlo per provare anche io, come uomo, cittadino, professionista e facilitatore del P.U.M. – Percorso Uomini Maltrattanti a dire qualcosa.

Sono un uomo e vedo violenza intorno a me. Anche io sono dell’idea che la violenza maschile sulle donne sia un tema che riguardi anche noi uomini, perché spesso e volentieri siamo noi che agiamo violenza nei confronti delle nostre (ex)compagne, (ex)fidanzate, (ex)moglie, (ex)amiche.

L’unica differenza che c’è tra gli autori di comportamenti violenti e me è che loro hanno agito violenza, io ancora “credo” di no. Questo non vuol dire che sarò mai immune dal poterla farla, per questo io, come ogni uomo, ho il dovere di provare a entrare in contatto con il tema della violenza, anche se non dovessi mai agirla! Questo tentativo di mia messa in discussione voglio farlo per tutte quelle donne che sono morte, che stanno morendo e che (speriamo sempre meno) moriranno. Voglio affrontare il tema della violenza maschile sulle donne perché la violenza lede i diritti della persona, perché se non voglio ricevere violenza non devo agirla. Ma soprattutto voglio affrontare il tema della violenza, per me stesso, per non essere un “vero uomo” ma piuttosto un “uomo vero”, capace di entrare in contatto con le proprie fragilità, le proprie frustrazioni, sensi d’impotenza e a non vergognarmene, perché voglio dei rapporti egualitari, paritari, in cui vengano valorizzate le differenze e perché domani, se mai sarò padre, non voglio che mio figlio picchi qualcun*, quindi come posso pretenderlo da lui se io sono stato il primo a farlo?

Io credo che sia giunto il momento che anche noi uomini, così come ha fatto il movimento delle donne, ci si soffermi a riflettere insieme, sulla nostra idea di essere maschi nella società d’oggi! Cosa significa per me essere uomo oggi? Ho veramente bisogno di primeggiare e prevaricare sulle altre persone? Ho veramente bisogno di mentire per mostrarmi diverso da quello che sono? Ho veramente bisogno di impormi con la violenza per affermare i miei diritti e le mie idee? Sono veramente sicuro di non aver mai fatto nulla di quello che ho appena elencato?

Come uomo cosa posso fare di fronte a tutto questo? Di fronte a tutte queste morti?

Partire da me! Il privato che diventa politico! Questo dicevano le donne…

Quindi parto da me, io, Jacopo Piampiani, provo ufficialmente a mettermi in discussione e ad affrontare il tema della violenza maschile sulle donne, ufficialmente dal 25 novembre 2011, quando due giovani adulti, Gabriele e Jacopo (il sottoscritto), hanno detto alla cittadinanza livornese che dalla costola del Centro Donna del Comune di Livorno era nata l’Associazione LUI!

E’ quindi giusto, quello che afferma la Presidente della Camera, così come dicono le trasmissioni televisive e radiofoniche, ormai tutti i giorni ma è anche giusto fare una corretta informazione e dire che c’è qualcuno che ci prova! Una goccia nel mare…? Si, ma da qualche parte dobbiamo pur iniziare. Smettiamo di lamentarci di quello che non va ma rimbocchiamoci le maniche e proviamo ad affrontare i temi legati al maschile, smettiamo di essere “ricercati” ma piuttosto (ri)troviamoci!

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