23 Dicembre 2021

Buon compleanno

Buon compleanno

Eccoci qua, siamo a 10 anni di LUI!

Il 25 novembre 2021, ufficialmente la nostra realtà associativa ha compiuto 10 anni. Chi lo avrebbe mai detto?

Sembra veramente ieri quando conobbi Moira Picchi (09/05/2008), quella che avrebbe accettato di sposarmi e con cui ho avuto Anna, una “birbante”, di oggi, 3 anni. Conoscendo Moira sono entrato a far parte del suo mondo e dei suoi amici e tra queste persone anche di un giovane avvocato di nome Gabriele Lessi.

Mamma mia quanti ricordi affiorano se mi fermo a pensare.

Gabriele: un ragazzo pacato, educato, di buona famiglia, curioso, volenteroso, e soprattutto, a quei tempi, una persona altruista. Tra i diversi ricordi mi viene in mente di come fu lui a invitarmi, senza che chiedessi nulla, a iscrivermi alla lista dei CTU – Consulenti Tecnici d’Ufficio del Tribunale di Livorno, aiutandomi a presentare la domanda stessa e poi a chiedermi di frequentare un corso della Camera di Commercio di Pisa: Mediazione per la Conciliazione; una nuova figura professionale che sembrava aprire nuovi possibili scenari lavorativi anche per noi psicologi. In quella sede, in quegli incontri, ci iniziammo a conoscere, a contaminare, ciascuno con il proprio portato e con la propria giovane professionalità.

Quando finimmo il corso volevamo aprire un centro di mediazione per la conciliazione; all’epoca già militavo, lavoravo ad ampio titolo, con l’Associazione IppogrifoCAV (Centro Antiviolenza della Città di Livorno), quindi ci rivolgemmo a loro per farci instradare e orientare, vista la loro radicata conoscenza del territorio e la loro ampia esperienza anche nel mondo del lavoro. La presidente dell’Associazione Ippogrifo, Maria Giovanna Ulivieri Papucci, ci disse d’interessarci del maschile! Leggere, studiare, prendere informazioni sul maschile, tutto quello che poteva concernere con il maschile: di tutto un po’… A suo dire c’era bisogno di una presa politica di genere da parte degli uomini. Detto fatto!

Correva l’anno 2010,  quando ci trovavamo a casa o di Gabriele e mia, buttando giù verbali di riunione in cui progettavamo, ci confrontavamo, discutevamo, con ascolto reciproco, rispetto e provavamo a mettere in discussione la nostra idea di essere maschi nella società d’oggi.

Da lì siamo partiti, prendendo parola il 25 novembre 2011 presentandoci alla cittadinanza livornese, presso il Centro Donna del Comune di Livorno, mentre veniva siglato il protocollo d’intesa per la Rete Antiviolenza Città di Livorno, dicendo: “Da una costola del Centro Donna è nata l’Associazione LUI”. Semplici ironiche parole ma tanto dense di profondo significato che mai avrei potuto immaginare che ci avrebbero accompagnato fino a oggi.

Quante risate insieme, quante lacrime versate insieme, quante gioie vissute insieme, quante arrabbiature vissute insieme. Sono stati anni in cui siamo cresciuti insieme!

Gabriele e io abbiamo dato vita a un Gruppo di Autocoscienza Maschile, chiamato Gruppo di Condivisione L.U.I. – Livorno Uomini Insieme: la fucina della nostra realtà associativa, il cuore dell’Associazione LUI! Lì ci mettevamo in discussione, ci confidavamo, ci ascoltavamo, ci coccolavamo, li eravamo noi stessi: uomini. Questo gruppo esiste ancora oggi ed è un luogo per gli uomini.

In questo cammino si è unito a noi, per fortuna, un altro importante uomo, Massimo Piccione, che con tutte le sue fragilità si è affiancato con discrezione rispetto, educazione e tanta creatività e amore a noi, crescendo insieme, divenendo la splendida persona che è oggi. Massimo ha saputo prendere il gruppo di condivisione, rafforzarlo, implementandolo e coinvolgendo tante altre persone, alcune delle quali hanno militato, altre hanno transitato e altre sono diventate memorie storiche del gruppo, giusto per citare due nomi: Saverio e Paolo. I nostri pilastri, le nostre certezze. Uno di loro ha definito l’Associazione LUI, dicendo che crea dipendenza e assuefazione! Mitico.

Il seme era stato gettato e i primi frutti sono iniziati a venire fuori, abbiamo iniziato come Associazione ad occuparci anche di formazione, andando nelle scuole per sensibilizzare le nuove generazioni sugli stereotipi di genere e le implicazioni che questi portavano. Abbiamo dato vita a uno sportello di ascolto telefonico: ChiAma LUI un luogo di incontro virtuale in cui tutte le persone potevano telefonare per condividere, raccontarsi; un “luogo di mezzo” tra il venire presso la nostra sede e il non sentirsi ancora pronto a intraprendere un cammino di riflessine maschile. I primi anni ricordo come arrivassero tante telefonate, a mio dire con il fine di copiare quello che facevamo e che andavamo professando. In tali occasioni siamo sempre stati trasparenti spiegando sempre tutto, perché eravamo dell’idea che: “la differenza siamo noi!” Anche queste semplici parole per dire, che il modo in cui noi ci approcciavamo genuinamente alle cose, con passione, amore, dedizione e trasparenza in quello in cui credevamo faceva la differenza rispetto a tante altre realtà. Era proprio così: tante realtà sono infatti nate dopo di noi e altre si sono concluse.

Abbiamo viaggiato in lungo e in largo nell’Italia (Trieste, Rosaerba, Palermo, Guastalla, Roma, ecc.) nel tentativo di “inoculare” un “virus relazionale” che potesse gettare il dubbio nelle menti delle persone sulla possibile esistenza di un maschile alternativo ai consueti luoghi comuni con cui tante persone erano cresciute. Può esistere un maschile alternativo al dover essere uno “sciupa femmine”? Può esistere un maschile dedito alla cura delle relazioni? Può esistere un’alternativa all’uomo che non deve piangere? Può esistere un maschile che porta avanti le cose in cui crede prima che senta che queste le sono state tolte?

Queste riflessioni ancora oggi risuonano nelle nostre menti, tanto che l’Associazione Ippogrifo riconoscendo nella nostra realtà questo tentativo costante di riflessione ci ha incaricato di aprire il P.U.M. – Programma Uomini Maltrattanti.

All’epoca il tema della violenza maschile sulle donne era ancora troppo giovane e inesplorato in Italia, visto che i primi centri risalgono al 2009, decidemmo quindi di andare direttamente da chi lo faceva da oltre 30 anni. Andammo in America! Che emozione, una dei più bei viaggi della mia vita! Tutte le volte che ci siamo andati è sempre stata come una prima volta: occhi spalancati, alla ricerca di chi sa cosa, con naso all’in su nel tentativo di fare una scorpacciata di tutte le emozioni possibili che quei luoghi potessero dare. Stupendi ricordi.

Forti delle diverse esperienze formative nel campo della violenza di genere abbiamo quindi iniziato a lavorare in tale ambito perché comprendevano come le nostre professionalità di appartenenza, se implementate di una formazione specifica e costante soprattutto sull’ambito maschile potessero fare la differenza. Avevamo ragione!

Abbiamo partecipato a progetti internazionali, abbiamo collaborato con le case circondariali, con i UEPE – Ufficio Esecuzione Penale Esterna, riuscendo ad essere l’unica realtà italiana che aveva in essere due progetti distinti con due UEPE differenti in due realtà territoriali differenti (Siena e Livorno).

Nel corso degli anni, siamo stati tacciati pubblicamente di essere dei “pazzi”, da personaggi pubblici livornesi, frasi probabilmente dettate da invidie e/o ignoranze ma in fondo parole che ancora mi risuonano nella testa e che in fondo forse sono anche vere! Si siamo stati dei pazzi a credere in noi stessi quando nessuno ci credeva. Siamo stati dei pazzi ad andare all’esterno a formarci. Siamo stati dei pazzi nel tenere eventi pubblici nelle parti più sperdute d’Italia. Siamo stati dei pazzi nell’accogliere nelle nostre case persone del tutto sconosciute che avevano il piacere, desiderio ci incontrarci per condividere la loro testimonianza di essere maschi nella società d’oggi. Siamo stati dei pazzi a mettere su uno dei più storici centri per autori di comportamenti violenti d’Italia. Siamo stati dei pazzi a continuare a crederci. Siamo stati dei pazzi nel credere che gli uomini potessero cambiare, mettendosi in discussione. Si, siamo dei pazzi nel credere in un possibile cambiamento culturale ma sono passati 10 anni e siamo a collaborare per definire i criteri di accreditamento dei centri per autori di comportamenti violenti d’Italia.

Poi, per fortuna, ci sono state le gravidanze, in cui, alcuni di noi sono diventati padri, con tutto quello che ne ha comportato, tra cui, mettere in atto tutte quelle parole che andavamo a professare nei diversi corsi, eventi e quanto altro facevamo come associazione… Che fatica! Una cosa era la teoria e un’altra cosa era la pratica e solo il tempo potrà dirci se avremo fatto un buon lavoro con le nostre figlie, figli. Sicuramente tutti questi eventi raccontati fino a ora e soprattutto le nascite così come il Covid-19 stesso, ci hanno inevitabilmente cambiati, ci hanno modificati, forse facendo smarrire alcuni di noi, disorientandoli, facendoli dire cose che (voglio sperare) non pensavamo, portandoli a non mostrare più quella genuina rispettosa fiducia reciproca. Che brutta storia! Forse la parte più buia della nostra realtà associativa, ma non tutto può essere perfetto. In tal senso io ho scelto: dopo tanto parlare, dopo tanto essere accomodante, disponibile, tollerante, tempo in cui ho cercato di negoziato per far coesistere i diversi punti di vista, ho compreso che le cose non si possono forzare; quello che posso fare è cercare di essere la migliore versione di me, con tutte le mie fragilità e spero risorse. Sta anche agli altri decidere cosa vogliono fare della loro vita e del loro essere maschi nella società d’oggi.

Al di là di tutto voglio sperare che ci siano ancora tanti anni dell’Associazione LUI, perché nonostante tutto siamo ancora qui, con tante attività consolidate, altre in via di partenza e speriamo di continuare a esserci con nuove avventure e frontiere da esplorare, sondare, conoscere. Chissà quante altre meravigliose esperienze attendono l’Associazione LUI, speriamo da vivere insieme, come amici, prima che come professionisti, e soprattutto come uomini!

Auguri LUI!

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