Tina – What’s Love Got to Do with It
Alcuni mesi fa l’Associazione LUI ha seguito una formazione con uno dei fondatori di Emerge, David Adams, persona verso cui nutriamo una grande stima non solo professionale ma soprattutto personale e con cui è sempre piacevole conversare.
Durante questa formazione ci sono stati momenti di scambi e riflessioni tra questi anche in merito alla morte della cantante Tina Turner perché avvenuta proprio in quei giorni di formazione (24 maggio 2023). Parlando quindi con David, questo ci ha consigliato di vedere il film sulla storia della cantante: Tina – What’s love got to Do with it, film del 1993 di Brian Gibson.
Il film è tratto dall’autobiografia della cantante Anna Mae Bullock, in arte Tina Turner, la quale nel 1958, appena 19enne, vene notata in un locale da Ike Turner che stava suonando nel locale. Durante i concerti Ike teneva delle vere e proprie audizioni per scovare qualche talento, tra queste emerge Anna Mae Bullock la quale sale sul palco e inizia a cantare con lui. Ike “annusando l’affare” la invita a cena e le fa un contratto discografico, lanciando l’artista poi con il nome di “Tina”.
Il film è molto bello e interessante non solo per la storia della cantante ma per la relazione tra Tina e Ike che è stata funestata soprattutto per i continui abusi di lui, di qual si forma e genere, esasperati sicuramente in parte anche dalla sua dipendenza dalla cocaina. Il film è un ottimo spunto per analizzare il comportamento di Ike, le varie forme di violenza agite, oltre che per osservare la ciclicità con cui si presentavano certi episodi, tutti aspetti che hanno inevitabilmente minato il rapporto tra i due. Proprio a seguito di uno di questi violenti litigi, al culmine dell’esasperazione, Tina Turner fugge dall’albergo in cui si trovavano durante una tappa del loro tour. Di li a breve la cantante avanzerà l’istanza di divorzio e inizierà la sua lenta risalita personale e professionale, uscendo quindi con il suo primo album da solista: “What’s Love Got to Do with It”.
Consigliamo la visione del film non solo per comprendere la portata musicale di una delle cantanti in grado di scrivere una delle pagine più importanti della storia della musica a livello mondiale, ma anche per mostrare come la violenza possa colpire chiunque e come se ne possa anche uscire.
Buona visione
JP