Testimonianza

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Un utente che ha finito un percorso rieducativo presso la nostra realtà associativa ha sentito il desiderio di inviarci una lettera, che ci ha piacere pubblicare, dopo avergli chiesto ovviamente l’autorizzazione a farlo.

La riportiamo nella sua interezza e naturalezza.

Grazie.

“Non è quello che ci capita nella vita che importa, ma ciò che facciamo di ciò che ci capita”.
Ecco, questa è stata la chiave di volta durante questo percorso al PUM che ha fatto sì di dare un senso propositivo a tutto quello che mi aveva travolto come un fiume in piena, trascinandomi in un completo senso di disorientamento e paura.

Ricordo quella sessione in cui ho iniziato a capire il valore dell’opportunità che mi era stata data. Ovvero che in quel turbine di sentimenti ,emozioni e pensieri depredati e scombussolati dovevo solo provare a non combattere inutilmente per aggiustare un qualcosa che ormai apparteneva al passato che violentemente mi aveva travolto, ma semmai provare ad afferrare una piccola sponda di consapevolezza che mi si era già fatta presente nell’esistenza concreta del PUM CUAV.

Così ho cercato da lì di dare sempre il meglio di me stesso, rispettando le regole del caso, impegnandomi a cercar di essere più attivo possibile e comcentrandomi per quanto possibile ad immagazzinare il succo di ogni argomento trattato e imparare da ogni fonte si presentasse un qualcosa che mi facesse capire ciò che mi era successo.
Ho sicuramente fatto un percorso importante, non mi giudico se ho fatto bene o male certe cose, ma sono certo
che oggi scrivendo queste parole ho alzato la mia asticella nel rispetto dell’altro/a, nell’atteggiamento più responsabile sviluppando un’empatia diversa e positiva nei confronti di chi mi sta attorno, e soprattutto sento una consapevolezza più robusta e determinata. E ancor più certo è che senza il PUM, tutto ciò non sarebbe possibile, perché li PUM non è solo un acronimo, ma è un cuore che batte è una coscienza sociale resa realtà nei fatti, è assolutamente per prima cosa umana, è fonte di ispirazione e punto di riferimento per molti anzi per tantissimi
motivi, uno su tutti perché da l’opportunità di essere ascoltati, di essere anche compresi nonostante tutto, di ascoltare i sentimenti e accettare le emozioni, di accogliere i diversi punti di vista, di dare un metodo propositivo ai pensieri, di farti avere di nuovo la fiducia nella vita e in noi stessi.

E poi il cuore pulsante del PUM non ce lo dimentichiamo mai siamo noi, gli utenti, un immenso arcobaleno colorato con migliaia di sfumature tutte diverse. Ognuno con la propria storia, le proprie esperienze che si trovano ad intrecciarsi fra loro, la vita per qualche motivo ci ha portato qui, ci ha fatto condividere un qualcosa che si chiama “colpa”, “offesa”, e ci fa sentire “diversi”, si fa fatica a riemergere, si fa fatica a pensare alle conseguenze delle
nostre gesta, ci arrovelliamo nell’attaccarci al cercare sempre una giustificazione a tutto ciò e a dire che giustizia non c’è.

Beh ragazzi posso solo dirvi grazie, grazie perché ci siete, grazie perché attraverso anche le vostre esperienze, storie e parole, le vostre emozioni, il vostro dolore, il vostro combattere mi avete fatto prendere coscienza di dove sono e che in fondo ci sono delle verità che nessuno al di fuori di noi stessi sa.

Quindi non è detto che poi in realtà vada tutto per come sono andate le cose, e che non sempre la vera verità abbia la meglio.
Impariamo ad accettare anche posizioni scomode. Sono sicuro che la vita ci ridara’ indietro ciò che ingiustamente ci è stato tolto, e pagare ciò che è giusto.
Soprattutto quando combattiamo per la verità facciamolo partendo dai dei principi che siano, l’onestà, l’amore la responsabilità e il rispetto. Non dobbiamo avere paura di noi stessi, ognuno di noi purtroppo porta con sé qualche cosa di oscuro, qualche cosa che in passato ha causato un trauma, ma è assolutamente necessario cavarlo dal buco nero e portarlo alla luce, e qui abbiamo questa possibilità, riflettiamo, qui nessuno ci giudica, nessuno ci compromette, lottiamo in quel senso, lottiamo contro quel senso di paura e non fiducia nell’altro, apriamoci a chi ci sta aiutando.

Quindi ragazzi per finire, vi voglio bene vi ringrazio infinitamente e vi auguro anzi ci auguro una miglior vita a tutti e non dimentichiamo mai: consapevolezza, responsabilità, empatia e stereotipi.

Usiamo questi 4 concetti fondamentali per darci una nuova possibilità e per vivere la nostra vita più in sicurezza e senza conseguenze disastrose per noi e per gli altri. Gabriele, Jacopo, Valentina e Giulia siete stati meravigliosi, non ci sono parole che possano esprimere il sentimento che provo per voi, ma sicuramente in tutte le parole che ho espresso sopra c’è il vostro timbro, il vostro impegno a far sì che tutto ciò sia possibile.

Grazie di cuore a tutti.
P.s. PUM CUAV in realtà acronimo di: Per Un Uomo Migliore Con Umanità A Volontà…

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