La violenza di genere ci riguarda
Domenica 24 novembre 2013, la Fondazione Sipario Toscana o.n.l.u.s. – La Città del Teatro, dalle 10.00 alle 12.oo, svolgerà laboratori creativi organizzati dalle Associazioni Rosamara, Le Mani Attive e dalle 16.00, flash mob, presso Ipercoop di Navacchio-Centro dei Borghi, per ricordare la Giornata Internazionale Contro la Violenza di Genere.
In tale occasione verrà letto un testo redatto dall’Associazione LUI:
La violenza contro le donne, la violenza di genere, ci riguarda.
Perché ci riguarda?
Perché spesso siamo noi uomini i protagonisti di tali atti ignobili: questo ci dicono tutti gli indicatori sociali.
Anche se non ti senti violento prova a riflettere su quanta violenza hai intorno: sono tutti uomini come te, come me: indossano maglioni, giacca e cravatta oppure normalissimi jeans, non sono gli orchi cattivi delle fiabe.
Finché non capiremo che dobbiamo fare la nostra parte, non riusciremo a risolvere la questione della violenza maschile contro le donne.
La violenza nasce da una cattiva percezione della realtà, alterata da stereotipi di origine antica, oppure moderni, che ci impediscono di compiere le scelte più giuste per la corretta gestione delle nostre emozioni.
Per questo serve una reale decostruzione e ricostruzione del maschile, a partire dalle vite di ognuno di noi, attraverso un personale gesto di responsabilità.
Il cambiamento parte dalla non-patologizzazione della violenza maschile sulle donne, i malati mentali sono una percentuale residuale, la stragrande maggioranza di noi agisce violenza per scelta.
La scelta è spesso dettata dalla frustrazione rispetto a modelli stereotipati di maschio moderno di successo, infallibile, imperturbabile, che non riusciamo a rispettare.
Certo che non ci riusciamo!: quel modello di uomo non esiste, è solo uno stereotipo costruito ad arte.
Dunque, nessuno si deve tirare fuori dal cambiamento culturale che dobbiamo creare dal basso, non ci sono uomini bravi contro uomini cattivi, esistono soltanto uomini che si mettono in discussione e scelgono nuove opportunità per vivere le proprie relazioni in maniera totalmente non violenta.
Sentiamo la responsabilità di impegnarci, come uomini, contro la violenza che attraversa la nostra società e le nostre relazioni.
Non vogliamo limitarci alle “buone maniere” e al “politicamente corretto”. Non ci sentiamo “protettori” né “liberatori”. Sappiamo che le donne non sono affatto “deboli”.
La loro libertà, la loro autonomia, nel lavoro, nelle scelte di vita, nella sessualità, non sono una minaccia per noi uomini e nemmeno una concessione da far loro per dovere.
Sono un’opportunità per vivere insieme una vita più libera e ricca. Non ci basta dire che siamo contro la violenza maschile sulle donne. Desideriamo e crediamo in un’altra civiltà delle relazioni tra persone, una diversa qualità della vita, libera dalla paura e dal dominio.
Vogliamo vivere una sessualità che sia altro dalla conferma della propria virilità e del proprio potere.
Nel 2011 a Livorno è nata l’associazione LUI, che si pone l’arduo obiettivo di diventare un punto di riferimento per un confronto con tutti quegli uomini che vogliono avviare un percorso di introspezione sul significato di “essere maschi” nella società di oggi, iniziando così una riflessione critica sui modelli dominanti di mascolinità, accogliendo chi vorrà dire la propria sulla violenza, sui rapporti tra sessi, sulle nuove problematiche sociali degli uomini, su culture e linguaggi generati dal patriarcato, a partire dalla propria identità e dalla propria esperienza di vita.
L’associazione LUI, oltre ad operare nel campo culturale e della sensibilizzazione sociale, è promotore del Programma Uomini Maltrattanti (P.U.M.), percorso volontaristico, facilitato da operatori qualificati, intrapreso dagli autori di comportamenti violenti che decidono di riconoscere la propria violenza, con la ferma volontà di eliminarla.
Non è mai tardi per scegliere di cambiare! Fai la tua parte verso il cambiamento.
Per info: www.associazionelui.it