BRAVE!
Anche nello sport si nota la carenza di vera cultura delle Pari Opportunità nel nostro Paese.
Due nostre atlete hanno trionfato da pochissime ore in Australia, vincendo il loro quarto titolo del Grande Slam in carriera, come doppiste nel tennis.
Non solo: bissano il trionfo nello stesso torneo (Australian Open, ndr) avvenuto l’anno scorso; battono la coppia di doppiste che – se oggi avesse vinto – le avrebbe scippato il primo posto della classifica mondiale della disciplina del doppio femminile di tennis; riconfermano, dunque, il loro primato mondiale nella disciplina.
Brave Sara Errani e Roberta Vinci! Siamo orgoglios* di voi!
Girando tra le pagine web dei maggiori quotidiani sportivi (e non solo…) italiani la notizia appare, a mio avviso, senza la giusta enfasi.
Addirittura, a poche ore di distanza dal grande risultato sportivo delle nostre, la notizia diventa un piccolo riquadro sullo schermo, in basso, troppo in basso.
Non è giusto! Anche da queste cose si capisce come in Italia sia difficile cambiare le consuetudini negative: sminuire, anche se per mere esigenze di cronaca, un risultato sportivo tanto importante fa pensare che il riferimento sia alla disciplina ed al genere.
Noi non ci stiamo e nel nostro piccolo rilanciamo la notizia per dare il giusto tributo a Sara e Roberta per il loro ennesimo successo.
Ricordiamo, tra l’altro, come siano proprio le donne del tennis italiano a tenere alto il nome dell’Italia nel mondo, con tutti gli ottimi risultati ottenuti dalla Nazionale e dalle singole atlete negli ultimi cinque anni. Per ricordare un grande tennista (uomo) italiano dobbiamo riavvolgere il nastro fino a Panatta…
Da queste vittorie si crea cultura sportiva (e non). Anche da queste vittorie le giovani generazioni si avvicinano allo sport. Non dobbiamo perdere l’occasione.
Mi amareggia constatare questo atteggiamento dei media e dei giornalisti verso gli sport cosiddetti “minori” e femminili.
Che articoli avremmo avuto per una vittoria di doppio maschile italiano in uno Slam di tennis? (per non parlare di una vittoria nel calcio…nonostante io sia un grande tifoso anche di calcio).
BRAVE ancora Sara e Roberta: brave nella tecnica, nell’agonismo, nel cuore, nell’unità di squadra, nella continuità, nella serietà. Brave per aver vinto cinque giochi consecutivi al terzo set sul risultato di 5-2 per le avversarie.
Brave perché donne italiane vincenti ed impavide.
Non c’è solo Balotelli, dunque.
Grazie ragazze per aver colorato d’azzurro il cielo (ed il campo) di Melbourne.
La storia, sportiva e non, ve ne renderà merito.
(Gabriele Lessi)