16 Gennaio 2015

Full Monty – Squattrinati organizzati

Full Monty

Alcuni giorni fa, abbiamo ricevuto una curiosa mail da una nostra “fan”, Elena D’Amore, la quale molto gentilmente ci faceva i complimenti per il lavoro da noi portato avanti e ci esortava nella visione di nuovi film. Fantastico, nuova linfa vitale nel nostro percorso di riflessione sul maschile!

Ringraziandola per il cortese gesto, un po’ incuriositi dalla persona, abbiamo proposto una collaborazione volontaria telematica con Elena, la quale ha subito risposto a “suon di film”, tra cui quello di cui vorremmo parlare oggi.

Full Monty – Squattrinati organizzati

Il film è di Peter Cattaneo, una commedia, aggiungerei “avanguardista” del 1997.

Elena D’Amore, descrive il film come: “Gli uomini si sono davvero estinti? Dipende, dalla capacità che troveranno di ridere di sé. Un bellissimo film che racconta di come un gruppo di uomini disoccupati e disillusi, nell’Inghilterra di Margaret Thatcher, riesca a superare le abitudini, il conformismo e la paura di fallire, riconquistando l’affetto e la stima dei propri cari e di se stessi. Un film divertente e intelligente. Da vedere!”

Incuriosito da quanto scritto da Elena è nato in me il desiderio di rivedere questo film che mi era già piaciuto quando uscì ma che non avevo certo visto alla luce del percorso intrapreso attraverso l’Associazione LUI.

Ebbene, l’ho trovato incredibilmente bello ma soprattutto ancora molto attuale.

Quello che ho visto è stato un gruppo di “uomini sull’orlo di una crisi di nervi”, senza soldi, ridotti a rubare travi, a fingere alle proprie mogli realtà che non esistono più, uomini senza lavoro, uomini senza dignità e identità, pronti a uccidersi… In poche parole uomini ridotti in mutande e forse neanche quelle.

Vedendo questo film ho visto anche uomini che si riunivano, clandestinamente per uno scopo, un’obiettivo comune che li ha resi un gruppo, una squadra e non più degli individui soli. Un gruppo che nonostante le loro contraddizioni, i loro stereotipi maschilisti di genere, i loro stessi pregiudizi ha iniziato a credere in qualcosa di “pazzesco”, qualcosa di mai visto: la loro capacità di mettersi in gioco, di metterci la faccia e non solo…

Un grande film da vedere e rivedere con occhi sempre nuovi.

Grazie Elena D’Amore.

JP

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