Baciare Fare Dire – cose che ai maschi nessuno dice
Alcuni giorni fa dopo aver svolto del volontariato presso il Centro Donna del Comune di Livorno, ho incontrato una cara amica, Simonetta Frangilli, con la quale mi sono trattenuto a scambiare qualche parola, nel profondo desiderio di portare avanti la cura della relazione. Confrontandoci, Simonetta mi ha consigliato una lettura che ho subito fatto mia: “Baciare Fare Dire – cose che ai maschi nessuno dice” di Alberto Pellai, edito da Feltrinelli.
Ho trovato il libro squisito e fruibile da tutte quelle persone che desiderano approcciarsi allo spirito di LUI. In particolare mi permetto di riportare: “Il cromosoma y impone regole precise alle quali si deve obbedire.
- Ma perché agli uomini non è permesso mai piangere, anche quando sono sopraffatti dal dolore?
- Perché un uomo non può mostrarsi sensibile ed emotivo?
- Perché agli uomini viene insegnato che non devono chiedere aiuto?
Con lo stile del dialogo, l’autore parla agli adolescenti e propone un nuovo pensiero “declinato al maschile” ma lontano dagli stereotipi che impongono ai giovani maschi di conquistare la propria identità di genere, ispirandosi al mito del cow boy oppure a quello dell’uomo che, di fronte a una donna, ha come unico obiettivo quello di “farsela””.
Tra i diversi passaggi del libro che più mi hanno colpito: “siamo, noi maschi, i figli di una generazione di uomini che non hanno saputo trovare la chiave di accesso al cuore delle persone più amate: i figli. Siamo analfabeti emotivi e affettivi che si buttano a capofitto nel lavoro e, strafogandosi di azioni e di cose da fare, bloccano l’accesso al mondo delle emozioni. […] La vera rivoluzione “al maschile”, la capacità di diventare persone migliori, di lasciarsi alle spalle gli stereotipi di un maschilismo un po’ gretto e inutile, che si è alimentato del mito del playboy sciupafemmine, del prepotente che non guarda in faccia a nessuno, del solitario che non deve chiedere mai, del Superman che non può piangere – ecco, la vera rivoluzione al maschile…”