Easy Rider – Libertà maschile a Livorno
In questi giorni stavo pensando al fatto che lunedì 6 ottobre 2014 dalle 20.30, dopo la pausa estiva e dopo l’esperienziale, ricominceranno i nuovi incontri del Gruppo di Condivisione di Livorno Uomini Insieme. Una nuova stagione è ormai alle porte!
Con questa idea nella testa, il mio cervello non ha potuto che pensare – un po’ per l’emozione, un po’ per il percorso fatto fino ad oggi e per quello che ci attende – come ci siano uomini che si incontrano per giocare a calcetto, altri che si ritrovano per farsi la “partitina a poker“, ci sono uomini invece che si ritrovano per giocare alla play station (e fino a qui tutto bene) ma il pensiero che degli uomini stiano insieme per il piacere di farlo, per il piacere di confrontarsi sul loro essere maschi nella società d’oggi, senza che ci debba essere un “elemento terzo” tra di loro (il calcetto, la play station, il poker), suona alle orecchie delle tante (ma soprattutto dei tanti) come un ossimoro: Uomini Insieme??
Impossibile, è sicuramente “roba da gay” (ovviamente con tutto il rispetto per il mondo LGBTQI)! Questo è il più grande stereotipo che ci viene attribuito ogni volta che parliamo di condivisione di emozioni, ruolo di cura e relazioni di genere tra uomini. Certamente non ci offendiamo, bensì rimandiamo al mittente dicendo che fino a quando ci verrà attribuito questo tipo di stereotipo avremo almeno una ragione per esistere come associazione e come gruppo di uomini in cammino (indipendentemente dal nostro orientamento sessuale… tra l’altro rappresentato a 360° nel Gruppo di condivisione LUI)!
Ecco allora, a tutte quelle persone che la pensano così, voglio dedicare un estratto di un film che a mio avviso spiega chi sono questi Uomini Insieme e che cosa rappresentano.
Nel film Easy Rider (regia di Terry Southern, con Dennis Hopper, Peter Fonda e Jack Nicholson) il seguente scambio di battute avviene tra George (Jack Nicholson), avvocato di provincia e Billy (Dennis Hopper), motociclista trafficante di droga:
“George: Lo sai, una volta questo era proprio un gran bel paese e non riesco a capire quello che gli è successo.
Billy: Beh, è che tutti hanno paura , ecco cos’è successo. Noi non possiamo neanche andare in uno di quegli alberghetti da due soldi, voglio dire, proprio di quelli da due soldi. Capisci? Credono che si vada a scannarli, o qualcosa. Hanno paura.
George: Si, ma non hanno paura di voi, hanno paura di quello che voi rappresentate.
Billy: Ma quando? Per loro noi siamo solo della gente che ha bisogno di tagliarsi i capelli.
George: Ma no. Quello che voi rappresentate per loro è la libertà.
Billy: Che c’è di male nella libertà, la libertà è tutto.
George: Ah, si… La libertà è tutto, d’accordo. Ma parlare di libertà ed essere liberi sono due cose diverse. Voglio dire che è difficile essere liberi quando ti comprano e ti vendono al mercato. E bada, non dire mai a nessuno che non è libero perché allora quello si dà un gran daffare a uccidere e a massacrare per dimostrarti che lo è. Ah certo, ti parlano, ti parlano, e ti parlano di questa famosa libertà individuale. Ma quando vedono un individuo veramente libero, hanno paura.
Billy: Eh, la paura però non li fa scappare.
George: No; li rende pericolosi”.
Invitiamo tutte le persone che hanno voglia di libertà a mettersi in contatto con noi!