GLI UOMINI NON CAMBIANO?
Quale modello oltre quello di famiglia patriarcale?
Traccia del dibattito (dagli organizzatori)
La domanda al centro del dibattito è la seguente:
il vecchio modello di famiglia, quello definito patriarcale, fondato sul ruolo del maschio/uomo/marito come capo della famiglia, è stato messo prima in discussione e poi è stato messo in crisi dall’avanzare di una nuova generazione di donne (a partire dagli anni ’70 in avanti), donne che hanno rivendicato e in buona parte ottenuto la parità con gli uomini nel diritto al lavoro e la conseguente indipendenza economica.
Questo fatto ha messo in crisi il modello patriarcale di famiglia perché la divisione dei ruoli nel modello patriarcale di famiglia assegnava all’uomo la responsabilità del lavoro e del mantenimento economico della famiglia
e alla donna il ruolo della cura della casa e dei figli. Era un rapporto di potere squilibrato perché assegnava all’uomo un potere molto maggiore all’interno della famiglia, rispetto a quello della donna. Il potere derivava dal fatto che l’uomo poteva dire “IO TI MANTENGO”, era cioè un potere anche di tipo economico, oltre ad essere un potere di tipo culturale e cioè un potere che era così perché la società riteneva che fosse giusto così e cioè che l’uomo guidasse la famiglia. La conquista del diritto delle donne al lavoro ha messo in crisi per sempre e in modo definitivo questo modello patriarcale di famiglia…ma la domanda è
QUALE NUOVO MODELLO DI FAMIGLIA
HA PRESO IL POSTO DEL PRECEDENTE MODELLO PATRIARCALE?
Sembrerebbe, osservando la società e la vita delle famiglie con la lente di ingrandimento, che nessun modello abbia preso il posto del precedente modello patriarcale e che quindi ci troviamo in una fase di costruzione di un nuovo modello di famiglia. Il movimento delle donne ha rotto un modello ma per ora non è stato costruito un nuovo modello di famiglia UNIVERSALMENTE riconosciuto e condiviso. La parola che va riempita di contenuti e di vita è chiara a tutti e questa parola è PARITA’.
Ma parità cosa significa esattamente? ed i n particolare, nel caso del dibattito di stasera, lasciando a margine gli altri ambiti (SOCIALE/POLITICO/SESSUALE), cosa significa la parità all’interno della famiglia????come si manifesta? come si governa? e – domamda provocatoria – in che modo può funzionare un modello di famiglia diove messuno comanda ma si è tutti pari ??
Queste e molte altre domande saranno oggetto della serata-dibattito “Un nuovo modello di famiglia”, promosso e ospitato da CIRCOLO ACSI “DA CASOTTI”, Via Casellotto di Sotto n. 27 a MASSA, che si terrà mercoledì 4 dicembre 2012 alle ore 21.
L’evento predetto, a cui parteciperemo come ospiti principali, si inserisce nel progetto “UOMINI COOPERATIVI”, progetto finanziato dalla Regione Toscana nell’ambito dell’equa distribuzione delle responsabilità familiari e dell’economia domestica.
Saremo lieti di raccontare l’esperienza del progetto LUI sul territorio regionale e nazionale, rispondendo anche alle domande del Gruppo di Giovani Reporters TG RAGAZZI.
Conduce Margherita Mazzarella, introducono la serata Silvana Sdoga (Assessore Pari Opportunità Comune di Massa) e Ilaria Tarabella (A.R.P.A. Ass.ne per il raggiungimento della parità).
Per qualsiasi informazione:
Email: p.casotti@hotmail.it
Telefono: 340 0954912
Modulo web www.uominicooperativi.com
Cosa è il PROGETTO UOMINI COOPERATIVI?
La struttura è quella di un corso di formazione di economia domestica, ma la presenza durante il corso di tre eventi formativi e la realizzazione del gemellaggio con Rimini, ci fanno definire il progetto, come un PERCORSO.
Vogliamo prendere per mano le 20 persone partecipanti, prevalentemente uomini, e accompagnarli verso una presa di coscienza significativa della complessità del lavoro domestico, e quindi verso una maggiore disponibilità a condividerlo con le proprie mogli/fidanzate/compagne.
Il corso, gratuito, articolato in 12 lezioni propone esperienze pratiche sulle principali articolazioni del lavoro domestico: CUCINA, SPESA, DISPENSA, PULIZIA, CURA DELLA CASA, CURA DEI BAMBINI; i tre eventi formativi – tutti aperti al pubblico – saranno dedicati: il primo, ad una riflessione sull’importanza della sana alimentazione per sé e i propri figli; il secondo evento, invece, avvicinerà a una riflessione profonda sul significato dell’essere maschi e dell’essere femmine; una riflessione i cui facilitatori saranno uomini della rete MASCHILE PLURALE, nata dal desiderio di diversi gruppi di uomini in varie città d’Italia, di riflettere sull’identità maschile. Un solo incontro dedicato a questo tipo di problematiche è poco; tuttavia è un seme gettato, l’uomo che uscirà dal corso sarà informato su come si stira, come si cucina e come si gestisce la dispensa, ma desideriamo che accompagni a questo “apprendimemento” anche un inizio di riflessione sul rapporto uomo-donna; ci attendiamo che escano dal corso UOMINI COOPERATIVI per necessità pratica, ma anche per scelta culturale.
Il terzo evento formativo che abbiamo previsto, in parte aperto al pubblico, è una gita gemellaggio a Rimini, in collaborazione con la commissione provinciale per le Pari Opportunità. Questo perché, proprio dall’esperienza di Rimini, denominata “IO SCOMMETTO CHE CI RIESCO” laboratorio di economia domestica per soli uomini, giunto già alla sua quinta edizione, abbiamo preso spunto per il nostro progetto, e quindi sentiamo la necessità di un confronto con loro.
DESTINATARI DEL PROGETTO
I destinatari del progetto sono n. 20 persone, preferibilmente uomini, single o sposati, ma anche giovani coppie e coppie più mature; nel caso di uomini single, sono persone che hanno la necessità pratica di imparare a gestire la casa, se sono uomini sposati hanno la necessità pratica, ma insieme a questo, e ancora di più, l’interesse culturale e valoriale a misurarsi con una nuova assunzione di responsabilità di cura all’interno delle mura domestiche.
Le giovani coppie non ancora sposate, hanno anche esse una necessità pratica, ma – con ogni probabilità – hanno il desiderio di indirizzarsi verso un modello di famiglia cooperativa; la stessa cosa se sono coppie mature, con in più, in questo caso, una revisione critica del loro attuale modus vivendi. Queste coppie più mature, sono formate probabilmente da due persone che lavorano entrambe e quindi la scelta della partecipazione al corso, per lo più, sarà determinata dalla difficoltà della donna – moglie – mamma a gestire casa e lavoro.
Un dato questo, (come riportato più ampiamente nel progetto “analisi del contesto”) ancora fortemente presente nella società italiana e condizionante rispetto alla vita delle donne.
L’idea iniziale era quella di rivolgere la proposta a soli uomini in quanto all’interno della famiglia generalmente sono loro (gli uomini – mariti – padri) a sottrarsi alla cooperazione; l’apertura anche alle coppie è derivata dal confronto con alcuni partners, soprattutto istituzionali, che ci hanno consigliato di rendere la proposta “più aperta”.
Il numero max di 20 è determinato dall’impostazione prevalentemente “pratica” delle lezioni e dalla necessità di lavorare con un gruppo limitato di soggetti, un dato limitante questo, che ci fa ritenere indispensabile l’organizzazione di edizioni successive di questo corso per venire incontro alla presumibile domanda di partecipazione di altre persone.