Tre Piani
Venerdì 21 aprile 2023 alle 21.20 è stato trasmesso in prima serata tv, su Rai 3 il film: “Tre piani”, film del 2021, diretto da Nanni Moretti; il film è l’adattamento cinematografico del romanzo omonimo del 2017 scritto da Eshkol Nevo. Il cast è ricchissimo di ottimi attori e attrici: Margherita Buy, Riccardo Scamarcio, Alba Rohrwacher, Adriano Giannini, Elena Lietti, Alessandro Sperduti, Denise Tantucci, Anna Bonaiuto e lo stesso Nanni Moretti.
La storia si svolge in una palazzina di tre piani situata in un probabile quartiere borghese di Roma; il film, al di là delle singole storie e delle diverse vicissitudini, mi ha particolarmente colpito per le figure maschili e come queste, con il loro modo di fare, influiscano sull’evolversi delle diverse vicende. Non voglio anticipare troppo sul film, soprattutto per le persone che desiderano vederlo, però ci terrei a sottolineare alcuni aspetti che mi hanno destato interesse, affinché il pubblico possa riflettere e valutare quegli aspetti di genere che vorrei sottoporre ad attenzione.
Nanni Moretti interpreta un giudice ma soprattutto un padre, a mio dire rigido nei confronti del figlio con cui non sembra essere in grado di comunicare e verso il quale non sembra mostrare stima, con il risultato che i due sono distanti l’uno dall’altro, al punto tale che Moretti arriva a chiedere alla moglie, Margherita Bui, di scegliere tra lui e il figlio.
Alessandro Sperduti dall’altro lato, figlio nel film di Nanni Moretti e Margherita Buy, appare come una farfalla che cerca di uscire dal bozzo ma privo degli strumenti per farlo, infatti si mostra particolarmente scapestrato e talvolta immaturo nel saper affrontare adeguatamente le situazioni che gli si presentano, come per esempio lo stesso confronto con il padre con il quale finisce a botte.
Adriano Giannini appare, a mio avviso, come un padre assente, non in grado di saper leggere i diversi segnali che la moglie invia, mostrandosi totalmente preso dal proprio lavoro, senza rendersi conto dei cambiamenti che la sua famiglia sta vivendo senza quindi comprendere l’importanza del suo nuovo ruolo all’interno della famiglia e dei bisogni della moglie stessa.
Infine Riccardo Scamarcio interpreta un padre presente, forse anche troppo, che fissandosi su una propria paura finisce per devastare la propria vita, quella della propria famiglia e quella dei vicini di pianerottolo. Scamarcio, sembra interpretare un uomo preso totalmente da suo pensiero, forse proiettando su altre persone le proprie paure, senza per questo lasciarsi avvicinare dalle persone che gli stanno intorno. Un uomo che infatti finisce per commettere, seppur in modi diversi, quello che lui stesso temeva per la propria figlia.
Tutti questi uomini sembrano accecati dal proprio pensiero che in un modo o l’altro si impone sulle persone che gli stanno intorno e a cui tutti o per meglio dire tutte vengono in una forma o nell’altra assoggettate. Questo cosa è? A mio modesto dire, si chiama patriarcato!
Buona visione.