Un colore tutto mio
Nota dell’Autore. Questo articolo è stato scritto ai primi di giugno 2020. Dunque in una fase molto antecedente alla odierna situazione mondiale in materia di Covid-19 E di ogni tipo di provvedimento, preventivo o ingiuntivo da parte dello Stato italiano in merito.
In questo difficile periodo, di Covid-19, ho comunuque avuto la fortuna di trascorrere più tempo con mia figlia di 18 mesi, Anna.
Questo tempo, mi ha permesso di riflettere, pensare e osservare i libri che Anna legge.
In particolare ci sono alcuni libri che hanno attirato la mia attenzione più di altri, tra questi c’è: “Un colore tutto mio” di Leo Lionni.
Il protagonista della storia è un giovane camaleonte che vorrebbe essere come gli altri animali: con un colore tutto suo. Gli altri animali hanno tutti un colore ben definito, sempre lo stesso; un colore tutto loro, mentre il camaleonte cambia colore in base a dove sta.
Il camaleonte vuole trovare una soluzione al suo problema e pensa: “se io rimanessi seduto su una foglia per sempre, avrei finalmente un colore tutto mio”.
Questa strategia che per un periodo risulta vincente, però con il trascorrere del tempo il problema si ripresenta.
Alla fine, il protagonista incontra “un altro camaleonte”, che gli dice: “perché non stiamo insieme? Cambieremo colore ogniqualvolta ci sposteremo, ma tu e io saremo sempre uguali”.
Quando ho letto questa storia ho pensato: “ecco come è nata l’Associazione LUI”.
Un semplice storia per esprimere potenti concetti!
Persone che si sentono “sole” o comunque “diverse”, non allineate rispetto alla maggior parte delle altre persone; persone senza un colore tutto loro, che s’incontrano, si conoscono, comprendendo che insieme potranno sempre avere il colore che vorranno, il colore dell’Associazione LUI.
Leggendo ho pensato all’Associazione LUI e a quello che cerchiamo di trasmettere attraverso le diverse attività che portiamo avanti: partendo dal problema del colore, che cambia e che non è mai uno solo, il camaleonte racconta dell’importanza dell’amicizia, d’accettare la propria natura e il proprio modo d’essere, accettando anche il cambiamento e tutto ciò che ne comporta, soprattutto quando vorremmo che le cose andassero in modo differente rispetto a come sono andate.
Questo tenta di fare l’Associazione.
Spesso noi uomini, vogliamo apparire e/o conformarci a un ideale di maschile, uno stereotipo, che talvolta non ci appartiene e che talvolta ci limita anche. Talvolta vorremmo essere persone che in realtà non siamo e in cui, tutto sommato, forse non ci riconosciamo neanche.
Gli uomini che tentano di essere loro stessi, con i loro tanti colori, si sentono talvolta soli, quando invece, in realtà, non lo sono affatto.
Leggendo questa storia, sento che l’autore, Leo Lionni, attraverso semplici immagini e colori, racconta importanti concetti che riguardano il mondo dei sentimenti, delle relazioni e della consapevolezza di sé e degli altri, delle altre, quello che cerca di fare anche l’Associazione LUI.