Una Giusta Causa
Da diversi anni, l’Associazione LUI svolge interventi in diverse carceri. Quest’anno (2024) in particolar modo, anche grazie alla Dott.ssa Ilaria Garosi stiamo lavorando nella Casa di Reclusione si San Gimignano, nell’Alta Sicurezza.
Quando facciamo questi tipi di intervento, capita che alcuni detenuti suggeriscano film, libri e quanto altro da visionare.
Devo essere sincero, generalmente, quando mi capita, sono spesso prevenuto, perché interpreto (erroneamente) questo comportamento come una possibile manipolazione da parte del detenuto nei miei confronti nel volermi convincere a fare o vedere cose per portarmi dalla sua parte, dal suo punto di vista o che possa in qualche modo portare “acqua al suo mulino”.
Spesso succede proprio questo, quindi quando mi capita sono portato a non prestare troppa attenzione al materiale che mi viene proposto.
A San Gimignano non è successo questo!
Dopo alcuni incontri che l’Associazione LUI aveva tenuto, si è avvicinato un detenuto suggerendomi un film che aveva visto in quei giorni in carcere e che aveva riletto alla luce dei nostri interventi.
Il film in oggetto è: Una Giusta Causa di Mimi Leder, del 2018, titolo originale: On the Basis of Sex (sarà forse un caso che in italiano gli abbiano dato un altro titolo così distante dall’originale?).
Ho voluto dare fiducia a questo carcerato e ho comprato il DVD, quando ho visto in copertina una donna ho pensato che i miei pregiudizi si fossero avverati!
L’Associazione LUI non ha niente contro le donne anzi le donne che portano avanti il pensiero femminista sono per noi fonti di ispirazione, ma in tal senso ci sono diversi film che valorizzano tale aspetto, il mio apparente disappunto era dettato dal fatto che ci sono pochi uomini che portano avanti il pensiero femminista e ancora meno film in tal senso.
Sta di fatto che ho visto il film e mi sono ricreduto e ringrazio quel detenuto che mi ha convinto a vedere il film!
Anche io sono soggetto a pre-giudizi!
Il film tratta la vita di Ruth Ginsburg, un’icona femminista che ha combattuto per i diritti delle donne, una delle pochissime donne ammesse alla facoltà di giurisprudenza ad Harvard alla fine degli anni Cinquanta. La protagonista faticò a trovare lavoro, in quanto donna in un mondo di uomini, e in seguito lottò con determinazione più unica che rara in moltissimi processi per discriminazione sulla base del genere. Quello che mi ha colpito è il fatto che Ruth Ginsburg ha portato avanti una causa in cui veniva fatta una discriminazione sessuale o per meglio dire in base al genere, su un uomo o per meglio dire su un diritto negato a un uomo. Questa “giusta causa” ha permesso che la giustizia americana puntasse il riflettore sulle troppe leggi che penalizzavano le donne, aprendo così un importante dibattito su circa centocinquanta leggi della carta costituzionale che erano discriminatorie nei confronti delle donne.
Mi sembra quindi “una giusta causa” fa presente questo mio errore e ringraziare quel detenuto che mi ha permesso di aprire gli occhi una volta di più.
Buona visione.
JP